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Sirene

Recensione del libro di Emilia Hart, pubblicato da Fazi.

Sa che è al sicuro nella grotta buia, con gli scogli scivolosi e il gocciolio costante dell’acqua salata. Ma il mare ha fame e deve essere saziato.

Se volete una copia di Weyward, ma con le sirene al posto delle streghe, allora questo libro vi piacerà. La struttura della storia è la stessa, le protagoniste sono estremamente simili come anche i rapporti che le legano. Fosse stato solo questo il problema, sicuramente mi sarebbe piaciuto molto di più. Purtroppo ha quasi più difetti che altro, di certo più di Weyward.
La storia ha delle premesse più originali, ma uno sviluppo scontato e prevedibile soprattutto a causa della prolissità del racconto: sono più le scene ridondanti e inutili che quelle che effettivamente fanno progredire la trama, solo che così facendo si ripetono anche le informazioni e indizi vari che rendono palese il colpo di scena. È un peccato perché il mistero al centro del romanzo è interessante e intrigante, almeno fino a che non diventa evidente come finirà, ovvero a circa il 25/30% del libro. In tutto questo non aiutano le protagoniste, per quanto ben caratterizzate, risultano estremamente lente di comprendonio: nonostante abbiana tutte le informazioni che ha anche ǝl lettorǝ, ci mettono più di metà libro per capire il colpo di scena palese fin da subito. Seguire i pensieri di Lucy e di Mary era frustrante, come la loro sorpresa e sconvolgimento quando finalmente ci arrivano. A tal proposito, breve inciso sull’epilogo senza spoiler: totalmente scollegato dal resto della storia, palesemente messo lì per spiegare l’ultimo mistero ma in un modo privo di senso e logica.
I personaggi, come dicevo, per quanto stupidi, sono ben caratterizzati, esclusi i secondari. Come per Weyward, l’autrice crea protagoniste donne realistiche e a tutto tondo, in grado di superare le difficoltà con forza e determinazione, in un mondo patriarcale che fa di tutto per farle desistere. L’unico aspetto poco femminista che non ho molto apprezzato è l’idea di giustizia sommaria che passa, anche se mi rendo conto che in un mondo in cui le Istituzioni a protezione del singolo quando si tratta di abusi sulle donne sono più inutili che altro, sia difficile non rispondere con questo tipo di soluzioni, per quanto sbagliate.
Menzione d’onore per la scrittura: vivida e immersiva grazie alle descrizioni dettagliate ma non prolisse, evocative al punto giusto.

Se volete una copia di Weyward, ma con le sirene al posto delle streghe, allora questo libro vi piacerà. La struttura è la stessa e le protagoniste molto simili come caratterizzazione, che resta comunque ben fatta. La storia è più originale nelle premesse, ma molto più scontata e prevedibile nello sviluppo. Sempre ottima, invece, la scrittura: evocativa e immersiva, rende la lettura più scorrevole.

Voto: 6/10

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Sirene

di Emilia Hart

Editore: Fazi – Collana: Le strade

Pagine: 396

2019. Nel cuore della notte Lucy si sveglia di soprassalto; si trova nella stanza del suo ex ragazzo, a cavalcioni su di lui, con le mani strette attorno alla sua gola. Cosa ci fa lì? Confusa e terrorizzata, cerca rifugio dalla sorella Jess, sperando che possa aiutarla a capire il sogno che da qualche tempo popola le sue notti: la scena vivida e inquietante di due sorelle che stanno naufragando.
1800. Le sorelle Mary ed Eliza vengono strappate al loro amato padre in Irlanda e costrette a imbarcarsi su una nave diretta in Australia. Mentre vengono trasportate sempre più lontano da tutto ciò che amano e conoscono, iniziano a notare nei loro corpi degli strani cambiamenti che non riescono a spiegarsi.
2019. Giunta a casa di Jess, Lucy non trova alcuna traccia di lei. Mentre attende il suo ritorno, inizia a sentire strane storie sulla cittadina di mare dove la sorella si è da poco trasferita: racconti di uomini scomparsi, rapiti dagli abissi; sussurri di voci femminili che serpeggiano tra le onde. Nel frattempo, quello strano sogno inizia a sembrare più reale che mai.

Della stessa autrice

Qui trovate la recensione!

Weyward

di Emilia Hart

Editore: Fazi – Collana: Le strade

Pagine: 406

Hanno fatto di tutto per metterci in gabbia, ma una donna Weyward sarà sempre libera e selvaggia.
2019. Con il favore del buio della sera, la trentenne Kate fugge da Londra alla volta del Weyward Cottage, una vecchia casa di campagna ereditata da una prozia che ricorda appena. Avvolta da un giardino incolto su cui torreggia un acero secolare, la dimora la proteggerà da un uomo pericoloso. Presto, però, Kate inizierà a capire che le sue mura custodiscono un segreto molto antico.
1942. Mentre la guerra infuria, la sedicenne Violet è ostaggio della grande e lugubre tenuta di famiglia. Vorrebbe soltanto arrampicarsi sugli alberi e poter studiare come suo fratello, ma da lei ci si aspetta tutt’altro. Un pensiero inquietante, poi, la tormenta: molti anni fa, poco dopo la sua nascita, la madre è scomparsa in circostanze mai chiarite. L’unica traccia di sé che ha lasciato è un medaglione con incisa la lettera W.
1619. La solitaria Altha, cresciuta da una madre che le ha trasmesso il suo amore per il mondo naturale, viene accusata di stregoneria; rinchiusa nelle segrete di un castello, presto sarà processata. Un contadino del villaggio è morto dopo essere stato attaccato dalla propria mandria, e la comunità locale, coesa, ha puntato il dito contro di lei: una donna insolita. E le donne insolite fanno paura.
Ma le Weyward appartengono alla natura. E non possono essere addomesticate.